Cubo
fatto, armadietto chiuso: questa è l’immagine d’ella tua zona di residenza
al rientro di una licenza. Tu chiaramente non ci sei! Avrai appena finito
di crogiolarti tra le bellezze naturali e gastronomiche della tua
meravigliosa isola, gustandone le
specialità ed in particolare una... Mirella!, dimenticando completamente che un giorno la
licenza avrebbe potuto terminare mettendo fine al tuo « stato di estasi ». Ma la tua
assenza non è mai stata tanto prolungata da farci tirare un sospiro di sollievo
sufficiente; non appena tornato ti accampavi subito in occupazione del « cordone
ombellicale » che ti legava a casa facendo di quasi tua esclusiva proprietà, instaurando
con lui un rapporto affettivo di reciproca stima e comprensione! Altro tuo grande amico è
quello con cui dividi la pagina, al quale ti ha legato una corrispondenza di languorosi
sensi ed un sentimento mistico-religioso di trasmissione daffetto, come dire..., da
un pastore alla sua pecorella. Ma il rapporto funesto che ti ha completamente rovinato e
portato definitivamente sulla cattiva strada è quello con uno pseudo-genio del male, che,
spacciandosi per tuo fratello ha raffinato le tue tecniche criminali. Il nostro più
grande desiderio è che tu ci possa ricordare sempre come faremo noi e che il tuo
desiderio di rivedercj sia paragonabile a quello di divorare un « Porcheddu sardu ». Il
tuo -III Classico « A » |
Come ogni comunità che si rispetti, anche noi
abbiamo avuto la nostra « pecorella », non nera, non smarrita, ma bianca ed
insostituibile: sei tu, caro Antonio. La tua « docilità », la tua, riservatezza, la tua
enorme bontà danimo, la tua « innocenza » ci hanno subito cbipito e ci hanno
fatto capire che lessere con cui avevamo a che fare, allapparenza « lupo
cattivo », non era altro se non una dolce, lanosa, buona « pecorella ». Non
dimenticheremo, sai, la tua voce « melodiosa », la tua naturale « predisposizione »
allo studio del Greco e de! Latino, il tuo viso dai lineamenti particolari (quasi quelli
di un simpatico « orsacchiotto »), la nobile e rinomata « città » di provenienza:
Airola!?!?! Ma la cosa che più ti ha caratterizzato in questi tre anni è la formidabile
attitudine allo « squaglio » incondizionato. I « malori » improvvisi, le permanenze
periodiche, ma costanti nellinfermeria delila scuola, le misteriose sparizioni, ne
sono inconfutabili testimoni. Da un solo posto non sei riuscito e non riuscirai mai a «
squagliare »: il nostro cuore! Ebbene sì, per una volta, dovrei arrenderti, dovrai
accettare di trascorrere il tuo tempo futuro chiuso in quella piccola « cella »
palpitante in compagnia di altri quindici terribili, ma cari < ergastolani ».
Il
tuo III Classico « A »
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