Ora
di matematica: « Professore, potrei uscire « un attimo »? »
« E dove devi andare? » « Ehmm,... dal Capitano! »
Quante volte, caro Gigi, abbiamo visto il ripetersi esasperante di questa
scena? La tua attitudine per lo « squaglio brutale » era così manifesta da
insidiare perfino l’indiscussa priorità di Antonio. Famose resteranno sempre
le tue esclamazioni importate direttamente dalla dolce Toscana, circa
l’intestino dei maiale e l’amore per Silvia. Anche tu, come tutta
la prima fila del
nostro schieramento in aula, eri affetto da quello strano morbo chiamato:
Bocciofobia,
che ti spingeva a compiere assieme a Vittorio, storiche pompate notturne nei
poco salubri locali
attigui alle camerate. Anche se ci hai lasciato prematuramente per questioni
che è meglio non rinvangare, sei sempre rimasto insieme a noi, nei nostri
pensieri, nei nostri discorsi. E’ come se non ci fossimo mai
lasciati; continuiamo e continueremo sempre a « sentire » quel tuo urlo
agghiacciante: « Folgore! », segno evidente di una tua profonda aspirazione
che ti auguriamo di
realizzare. Ciao
Il
tuo III Classico « A » |