Per il recupero dell'ex Albergo dei Poveri crescono
le possibilità di realizzazione del Progetto Leon
Occasione da non perdere -
A giudicare dall'impegno del Comune di Napoli e a contare sulle assicurazioni
ricevute a livello governativo e sulla disponibilità dei fondi da reperire con
finanziamenti dell'Unione Europea, si potrebbe dire che questa volta Napoli non si
lascerà sfuggire l'occasione.
L'ex Albergo dei Poveri sarà restaurato e rappresenterà un'istituzione ed una struttura
polivalente che daranno lustro non solo ai quartieri limitrofi, ma a tutta la città. Data
la rilevanza internazionale dei beni, delle attività e delle iniziative che vi si
potranno ospitare, Palazzo Fuga costituirà una risorsa di valore culturale ed economico
per Napoli e per l'Italia intera.
Il progetto commissionato dal Comune e approntato dall'architetto Paolo Leon prevede
infatti di trasformare l'ex Albergo dei Poveri in un Museo antropologico della civiltà
mediterranea, la cui presenza a Napoli, come ha sottolineato lo stesso Leon nel corso di
una presentazione dello studio di fattibilità, potrà spostare in Campania il baricentro
del dialogo euromediterraneo, portando nel capoluogo mezzo milione di visitatori l'anno,
con un
valutato intorno ai 70 miliardi.
Il Museo storico-artistico-antropologico da allestire nell'ex Albergo voluto per i poveri
del regno da Carlo di Borbone comprenderà una serie di strutture e servizi per il turismo
culturale, per esposizioni permanenti e temporanee, per attività congressuali ed
artigianali di qualità.
Facendo tesoro della sua posizione al margine del Centro storico, che lo colloca nelle
immediate vicinanze di terminali autostradali, ferroviari ed aeroportuali, Palazzo Fuga
potrà ospitare anche servizi di orientamento turistico.
Il suo restauro e la riapertura comporteranno la riqualificazione del contesto abientale
circostante per la cui bonifica sociourbanistica pure esistono già significativi
progetti.
È auspicabile che, riducendosi l'iniziale contrarietà della Regione Campania, che
intendeva fare del Palazzo la propria sede, si attenuino i toni della conseguente polemica
tra Regione e Comune e si pongano le basi per una fattiva collaborazione. Al confronto tra
i rappresentanti delle varie istituzioni cointeressate al Progetto Leon sono mancati la
partecipazione ed il sostegno della gente del posto, ma si è registrato il consenso quasi
unanime per l'ipotesi "culturale".
L'altra ipotesi, quella "regionale", servirebbe infatti a risolvere il problema
della sistemazione degli Uffici regionali in una sede propria, ma limiterebbe le
opportunità occupazionali alla sola fase di cantiere, privando Napoli di una istituzione
così rappresentativa e dei conseguenti vantaggi permanenti per la fase di esercizio.
L'ipotesi culturale, quella del Museo del Mediterraneo, sembra, inoltre più fattibile
anche se più costosa, perchè può avvalersi del contributo di numerosi finanziamenti,
non ultimo quello che può derivare dai proventi del nuovo lotto a beneficio dei beni
culturali.
Dopo anni di abbandono e di degrado, la svolta per il restauro dell'ex Albergo dei Poveri,
qualunque sia la soluzione, dovrebbe essere alquanto vicina. È prossimo, quindi "un
futuro per Palazzo Fuga" invocato nello striscione attaccato alla monumentale
scalinata dai "ragazzi della Dante Alighieri", la scuola dirimpettaia di Piazza
Carlo III che dallo scorso settembre 1995, con una serie di iniziative, ha coinvolto
alunni, docenti e genitori in una battaglia di civiltà per il recupero di Palazzo Fuga e
della maggiore vivibilità del quartiere.
Antonio Pisanti |