Carissimo,
no, non cominciare subito a fraintendere: il nome « non cè » perché
labbiamo sottinteso! Non avrai mica pensato che noi ci saremmo permessi di fare
allusioni alla tua...?!?! Il nostro sentimento nei tuoi confronti è di sincera
ammirazione (ammirare..., beh! Forse è troppo vicino a vedere), diciamo magari di stima,
e non solo per le tu indiscusse prodezze ippiche, ma per le innumerevoli attività in cui
ti sei distinto: limitazione perfetta del moscone ronzante,
lintrovabilità nel gioco del nascondino, la terribile risata stridula e sforzata,
la faccia di... imperturbabile naturalezza con cui eri solito ingozzare le porzioni aitrui
(più grande sbaglio della tua permanenza qui). E, si, hai proprio ragione a sfotterci;
una sola settimana sei stato via per operarti e tutti noi, a furia di scherzare dicendo «
dové Marco? Dové Marco? », ci accorgemmo che non ceri davvero e
cominciammo a non veder lora che tornassi. Fu un brutto momento, sentivamo che
mancava qualcuno (ma per davvero, stavolta!) Incaricarnmo, allora, il tuo collega prof. De
Infelicis di telefonarti per farti sentire tutto il nostro affetto e per augurarti di
guarire in fretta e di tornare subito con noi. E così si abbatté allimprovviso,
sugli animi impreparati della nostra classe, la nefanda tragedia. Il povero prof. De
Infelicis, in preda ad una folle ostinazione, non ha più smesso di farti disperate
telefonate (forse è un errore di stampa... o no!?!?), e sconvolto
dallimpossibilità di comunicare ancora una volta col suo caro amico, assunse quel
drammatico sguardo ebete (quasi il sorriso di un filosofo che osserva il nulla!) che
ancora lo caratterizza. Tu, intanto, versavi in tragiche condizioni in preda
allirrevertibile stato molecolare che i tuoi esperimenti ti avevano causato. Beh!
prima di lasciarti vogliamo farti una bellissima sorpresa: labbiamo trovato noi la
formula dellantidoto. Che cosé? Come, non lhai capito? La nostra
profonda e sincera CONSIDERAZIONE! ?!? Ciao! |