F.lli Esposito                                                   © 2008  by Carlo Esposito ex allievo del 189' corso

STORIA SEMISERIA DEL III CLASSICO B

Nel lontano 15 settembre, del lontano 1980, 19 fiori della gioventù italiana giunsero alle soglie di quei cancelli che in seguito difficilmente avrebbero varcato. Assolutamente ignari della sorte che li aspettava, entrarono entusiasti dell'esperienza che dovevano affrontare, noncuranti della moltitudine di leggiadre donzelle che piangendo e imprecando cercavano di strapparli a quel triste destino! Aveva così inizio il nostro calvario: I anno. Certamente il più duro: tra marce, addestramenti, cappellonaggio e lo studio della Sala Convegno si notava che col passare del tempo i nostri baldi eroi diventavano sempre meno numerosi a causa delle varie defezioni dovute alle strazianti torture cui venivano sottoposti (vedi le interrogazioni al quadro di Zinno, assurde versioni, in teoria incopiabili, ma in pratica copiate e paranoici papiri di appunti). Nonostante ottenessero i voti più bassi mai registrati nella storia della «Nunziatella» (quattro e mezzo di Gigi in scienze, i vari cinque di Giovanni, Arturo e Vittorio in storia dell'arte, il tre meno meno di Pierpaolo in matematica, il tra zero e uno di Giovanni in greco), i nostri eroi riuscivano a risollevarsi il morale durante le assurde vicende che in quel periodo si verificavano. E così sfogavano i loro istinti repressi con barbari assalti all'armadietto dell'ex capoSezione, reo di aver stilato circa 2000 rapporti nei nostri confronti nel giro di quattro mesi. Così durante le ore di studio che si risolvevano in una dura lotta contro il dio Morfeo che cercava di carpire le nostre menti stanche si concludeva il primo anno con un eccezionale campo in quel di Sappada, protrattosi fino al 15 luglio.

Ma nemmeno questo li fece arrendere, lì infatti cercarono momentanei approcci con le ragazze di un collegio di suore. E così mentre Diego presentatosi come campione di nuoto si accasava con una ricca possidente di Vicenza, e Gigi che inutilmente tentava di far breccia nel cuore di una leggiadra fanciulla dello stesso collegio, Pierpaolo era costretto a fuggire per i boschi di Sappada inseguito da una mucca in veste femminile, che con la scusa di ripetizioni di matematica tentava di sedurlo e Vittorio che si divertiva intercettando in preda alla gelosia, messaggi amorosi della ragazza del cuor.  E così si concluse il primo anno. Dopo i forzati appuntamenti settembrini cui alcuni di noi non poterono sottrarsi, iniziò l'anno da ZAK. Molte furono le sorprese: da 19 divenimmo 12 (ci abbandonarono infatti Giovanni, Arturo, Vittorio, Maurizio, Giuseppe, Alfredo, Massimo) e iniziarono a svolazzare strani baffi da istruttore che però non impedirono alla classe di conservare l'allegria, la spensieratezza e un certo tipo di menefreghismo che l'aveva particolarmente caratterizzata. Il primo quadrimestre si concluse, oltre alla tragicità delle medie scolastiche che sembravano schedine, intorno ad una chitarra, quella di Massimo, che rimembrava le canzoni godute durante la tanto rimpianta estate. A interrompere la monotonia della vita della scuola giunse la tanto sospirata settimana bianca. Malgrado qualche piccolo incidente tutto si risolse per il meglio e scoprimmo di essere più o meno (più meno che più) dei provetti sciatori.

Trascorsero i mesi e si arrivò allo scrutinio finale che grazie a una loro favolosa iniziativa si concluse nel migliore dei modi. Infatti invitarono i professori ad un singolare simposio, in quel di «Dante e Beatrice» e con l'aiuto di Bacco riuscirono a far pronunciare ai professori una formale promessa di «sanatoria generale». E così fu. Solo un breve campo li separava dalla sospirata estate e quei giorni a Bousson trascorsero tra adunate (in quindici giorni quasi 700) e gite in Pullman. Con le menti votate al divertimento i nostri si recarono in licenza estiva già assaporando il piacere di essere al ritorno anziani. Tornare per la terza volta fu molto triste, ma il pensiero di dover affrontare l'anno in cui avrebbero dovuto rifarsi delle angherie precedentemente subite allettava particolarmente i nostri 12 eroi. Infatti allo spietato cappellonaggio e alle riunioni per l'azione morale durante le quali il nuovo Capitano li invitava alla calma si agiungevano le numerose libere uscite settimanali trascorse in sella a potenti motociclette (Honda di Gigi, Vespone di Sasà). Non mancarono le occasioni per trascorrere giornate particolari risoltesi in sontuosi banchetti nelle proprietà del litorale domizio del loro feudatario e le gite in macchina insieme ai patentati della classe. Insomma un anno denso di divertimenti sia interni che esterni. I giorni passavano e tutto si faceva tranne che studiare. Il divertimento si era impadronito di loro e ci volle un duro colpo per riportarli alla realtà: la lettura dei giudizi di ammissione agli esami. Il ballo MAK II 100 concludeva il triennio, una serata indimenticabile che materializzò l'addio alla Nunziatella. L'avventura dei nostri eroi volgeva ormai al termine. Solo la maturità li separava dalla vera vita. Ma questi anni pieni di ricordi costituiranno per loro sempre una singolare esperienza della ormai trascorsa gioventù.  Addio III Cl. B.

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