Caro Lele, tra tutti noi sei
stato quello che ha fatto maggior carriera nella gerarchia di questa scuola. Hai sempre
avuto la convinzione di arrivare al grado e ne hai potuto appuntare ben due su quel
braccio vigoroso che ben si intona con il resto della corporatura possente, quasi
cavernicola (vedi soprannome) che ti ha permesso di ben figurare nelle attività sportive.
Anche a scuola sei stato uno dei più capaci, sopratutto in matematica, materia in cui hai
eseguito il celebre « Lancio di quaderno con pronunzia di espressione variopinta ». Il
tuo pensiero fisso non è stato quello che ciascun malpensante avrà (ma nello stesso
tempo conoscitore dei pensieri dell’allievo) potrebbe pensare; ci spieghiamo meglio:
la capigliatura ha rappresentato, per te uno dei pochi problemi che ti abbia assillato
perennemente e, per noi un’altra tua caratteristica indimenticabile. Sorprendente è
stato per noi rivederti così cambiato al rientro dell’ultima licenza estiva: non eri
più l’allievo convintissimo bensì un imitatore di primo ordine e
fondamentalmente un casinaro. Questa tua esplosione di vitalità, intesa nel senso più
familiare a noi, era comunque in netto contrasto con quei momenti in cui l’esplosione
era un’altra, ed era pericoloso capitarti sotto quando l’ira ti faceva diventare
più... cavernicolo del solito (scusate la ripetizione ma l’aggettivo rispecchia in
pieno il comportamento di quegli istanti. Dimenticavamo; e come avremmo potuto!, la tua
altezza che ci permetteva di poggiare i gomiti sulla tua testa.
Ciao Lele, sentiremo sempre
la tua mancanza. |
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Caro Joe, il silenzio è
appena suonato. Da un angolo della seconda camerata provengono dei suoni assurdi: il
nostro Joe che cerca di addormentarsi più alla svelta possibile accompagnandosi con Hard
Rock che manda lui ben presto nel mondo dei sogni ma facendo rimanere ben svegli gli altri
componenti della camerata. Ma dove procurare tutti questi L.P. di provenienza U.S.A.?
Forse dovremmo risalire ai tuoi innumerevoli permessi d’Angelici dai quali rientravi
sovraccarco di depliants per stereo, dischi, rullini fotografici, (per la tua grande
passione) che andavano a rifornire quel gran... Bazar che era il tuo armadietto. Per noi
sarà difficile scordare il tuo comportamento dei primi giorni Nunziatelliani con
l’espressioni del viso che esprimeva in pieno l’angoscia di trovarti in un
liceo-College e la nostalgia della tua America patria dei veri Colleges. Anche per te,
come per tutti, il soggiorno napoletano ha apportato una evoluzione e la tua faccia timida
e da sognatore si è trasformata in ben altra cosa influenzando anche la tua dialettica
che ti portava a dire cose che forse andavano un pò oltre la logica umana (vedi
interrogazione in Geog. Astr.) un’altra tua caratteristica che sarà difficile
dimenticare è il famigerato « puntino bianco » che ti ritrovavi sul collo indice
evidentissimo dell’eccessiva sfumatura che cercavi accuratamente di nascondere
passando intere mezz’ore insieme ad altri due oggetti tuoi amici fedeli: il phono e
il pettine. La tua aspirazione a noi ben nota: l’Aeronautica... ma non è meglio
l’America?
Il tuo V Scientifico « D

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