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| LE BUONE FORCHETTE | ||||||||||||
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Caro Adriano, la tua mole, il tuo fare impassibile, la tua sicurezza, che qualche volta è crollata di fronte a qualche nostro scherzo mirante ai tuoi punti deboli (paura per i terremoti ed estrema educazione verbale a tavola), ti hanno reso un ragazzo le cui virtù si sono scoperte solo alla lunga solide e di notevoli dimensioni. È per questo che da cappellone forse non eri ancora nel vivo del caos della classe e non possiamo, d'altronde, nascondere il tuo atteggiamento alquanto remissivo nei confronti dei quadri, anche da «signora cappella», ma hai sempre dimostrato alto senso di equilibrio in ogni tua attività (forse solo a mensa questo tuo equilibrio si è un po' sbilanciato a favore della pasta). Sempre abbiamo ammirato le tue qualità sportive e certamente con l'impegno di poco maggiore avresti conquistato anche quest'anno il secondo oro nella tua specialità di discobolo. La tua presenza si è avvertita (pesantemente) ogni qualvolta hai cercato, e ci sei riuscito recitando perfettamente la parte, di far credere le cose più assurde e inverosimili. Certo per questo non ti ricorderemo come un attore, ma piuttosto come un ragazzo che ha sempre frequentemente sfruttato la sua freddezza e la sua diplomaticità. Di noi certamente sei stato il più convinto delle istituzioni militari e per questo siamo sicuri della tua brillante carriera di ufficiale delle Forze Armate e, ti auguriamo, in particolare delle Fiamme Gialle. Con affetto il tuo 3° Classico B
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