F.lli Esposito                     © 2001 - 2008  by Carlo Esposito ex allievo del 189' corso

II "Rosso Maniero" davanti al suo mare

" in nuce" come quella che oggi rappresenta, cresciuta nel secolo dei "lumi" ed oggi, nel tempo delle epocali trasformazioni sociali, culturali e tecnologiche della mondializzazione, pienamente inserita nella vita sociale. Ma la Nunziatella ha dovuto superare sempre molte difficoltà per conservare la sua "presenza", sempre manifestando autonomia di pensiero negli ideali della società del tempo e, soprattutto nella fedeltà ai principi primari dell'educazione alla quale si ispira, secondo un organico piano di riordinamento che prevedeva un istituto dove istruzione militare e civile procedessero abbinate: in poche parole bisognava proporre "ottimi ufficiali ma anche ottimi cittadini".  Nel corso della sua storia si sono avvicendati, momenti difficili: dalle repressioni del 1799 a quel viaggio precipitoso verso Palermo del Governatore Poli al seguito di Re Ferdinando che lasciò la Nunziatella senza guida (1805) come già descritto nel capitolo "le scuole militari"; alle prime coercizioni disciplinari del 182 l e del 1848 durante i moti carbonari; nel 1859 quando, dopo le dimissioni di D'Ayala e l'avventura "risorgimentale" di Carlo Pisacane, oltre al trasferimento da Napoli a Maddaloni, vi fu una rigorosa riduzione dell'assunzione di Allievi; nel 1876, quando il nuovo regno d'Italia intendeva chiuderla nonostante gli innumerevoli contributi espressi alla causa unitaria del Risorgimento. Quindi, dopo il 1896, quando gli effetti della tragedia di Adua, esclusivamente responsabilità della politica, fu fatta ricadere sui militari. E ancora nel 1946 dopo la fine della 2' guerra mondiale.  Persino in tempi recenti, il progetto di chiusura della Nunziatella era sempre nel cassetto dello S.M.E., giustificato sempre da esigenze economiche,

NUNZIATELLA Allievi del 1876

NUNZIATELLA Allievi "informatici" del 2000

che però non proprio coincidevano con altre destinazioni di risorse destinate alla riapertura della Teulié.  Ma, in ogni contesto politico e culturale, il tempo ha riservato alla Nunziatella grandi rilanci.  Nel 1806 intervenne il Gen. Parisi, idealmente fondatore della Scuola, che ne garantì la ripresa dei corsi. Poi nel 182l e nel 1848, pur essendo tentata la Monarchia Borbonica di chiudere la Scuola per la sua manifesta adesione ai moti carbonari, la particolare "baldanza" che proveniva dagli Allievi del Collegio di Pizzofalcone aveva creato un vincolo indissolubile con l'istituzione militare, con la città e con la stessa dinastia dei Borbone e, dopo interventi repressivi, i corsi proseguirono. Nel 1859, quando il ritorno a Napoli del Collegio dopo il merito di una delicata e intelligente tattica del Gen. Filangeri, che con molta maestria mise davanti al fatto compiuto il Sovrano che voleva mantenere il Collegio a Maddaloni dove, sempre per motivi repressivi, era stata trasferita. Inoltre non va trascurato che nel 1876, se numerosi interventi di parlamentari peroravano la causa della conservazione dell'Istituto, quasi per reazione venne riaperta la Teuliè di Milano e fu invece inaugurata, nel 1983 una nuova Scuola Militare a Roma, a Palazzo Salviati, in via della Lungara. Negli anni successivi, la Nunziatella accolse gli Allievi della stessa Teuliè, che fu temporaneamente chiusa, e delle altre Scuole Militari di Asti e di Racconigi (anche la Scuola Militare di Roma-Palazzo Salviati accolse alcuni Allievi provenienti dalla Scuola Militare di Firenze, anche questa chiusa e fra essi l'Allievo Federico Caprilli destinato a diventare un monumento dell'equitazione italiana come già ricordato nel capitolo "intorno al tempo").

Associazione Nazionale Ex Allievi NUNZIATELLA

Gen. Silvio Brancaccio (c. '90) primo Presidente Raffaele Maffettone (c. '23) "mitico Segretario" 1950-85

Poco dopo l'inizio secolo, nel 1908, fu istituito il nuovo Regolamento, con cui gli Allievi non erano obbligati ad accedere alle Accademie e fu loro concesso anche liberamente di non proseguire la vita militare: fu così definitivo, a tutti gli effetti, il completamento della "relazione Parisi" in cui si ipotizzava la formazione di "ottimi ufficiali" e anche "ottimi cittadini", come sinteticamente e con efficacia recita il motto "Preparo alla vita ed alle armi"  Nel 1946 il Sottosegretario alla Guerra, l'Ex Allievo Mario Palermo, come più volte citato, salvò la Scuola dalla chiusura e riuscì a far proseguire i corsi regolarmente. Un paio d'anni fa, nel 2004, lo Stato Maggiore dell'Esercito ha finalmente firmato un accordo con le altre Istituzioni interessate (Ministero degli Interni, Regione, Provincia e Comune di Napoli) per l'acquisizione della vicina caserma Nino Bixio destinata all'ampliamento delle strutture del "Rosso Maniero": "finalmente", perché gli Allievi ne sentivano parlare da quasi 50 anni!  Nel quadro generale di queste considerazioni, durante un convegno istituito nel 2000 dall'Associazione Ex Allievi, è stato presentato uno studio di riqualificazione dell'Associazione, svolto in termini culturali di collaborazione e di sussidiarietà "orizzontale", e un progetto "per una nuova Scuola Militare".   Il progetto, che considerava l'esistenza di due Scuole Militari dell'Esercito oltre che dell'imminenza della consegna delle stellette al Morosini (divenuto Collegio Militare Navale), con l'apertura della Scuola Militare dell'Aeronautica "Giulio Dohuet" a Firenze, è più attuale ipotizzando la trasformazione della Nunziatella in una Scuola Militare Interforze.

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