F.lli Esposito © 2001 - 2008 by Carlo Esposito ex allievo del 189' corso |
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Le cartoline di Palazzo Salviati |
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Nel tempo in cui viviamo, si
intensificano le relazioni mondiali e assistiamo quotidianamente allo
sviluppo delle politiche estere nel settore militare, sempre più richieste
dai Governi e dalle Organizzazioni Mondiali. In Italia le
collaborazioni in ambito militare sono I precedenti della tradizione Altre considerazioni vanno approfondite e danno un riferimento di questo progetto dal punto di vista storico e delle tradizioni del "luogo". Infatti, la Nunziatella ha educato tra le sue mura negli oltre 200 anni della sua Storia anche numerosi "stranieri" che ne hanno assimilato lo spirito. Basta infatti scorrere gli elenchi degli allievi del primo cinquantennio di vita della Nunziatella per trovarvi cognomi di origine spagnola, o svizzera: Francesco Macdonald, Lorenzo Montemayor, Luigi Blanch, Roberto de Souget, Mariana d'Ayala, Girolamo Ulloa, Vincenzo Afan de Rivera, Roberto de Sangro, Davide Winspeare, Ludovico Quandell, Vincenzo d'Escamard, per dire solo alcuni dei celebri esponenti di questa eletta schiera. |
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Le cartoline della NUNZIATELLA |
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Dagli Stati Parmensi, intorno alla prima metà dell'ottocento, proveniva una qualificata rappresentanza di Allievi: Cesare Calmi (1846-1853), comandante dell'artiglieria pontificia; il Conte Genesio Balestrieri ( 1848-1855), il Conte Douglas Scotti ( 1849-1856); il Conte Raffaele Borselli (1851-1858) ed il Marchese Ladislao Malaspina (1851-1858), divenuto poi comandante della Scuola di applicazione di Artiglieria di Torino. Dai discendenti delle famiglie spagnole, francesi, austriache e svizzere trapiantatesi nel Regno delle Due Sicilie per esercitarvi il mestiere delle armi, dal figlio del Re delle Hawai, David Kalakam, il quale, colpito dal colera, morì giovane appena rientrato nel suo paese, a Pasqualino Tolmezzo, adottato dagli Alpini della Tricentina e così da loro chiamato perché era il giorno di Pasqua quando fu raccolto superstite in una battaglia della campagna di Libia e che frequentò la Nunziatella. Pasqualino entrò anche nell'Accademia di Modena, da dove uscì nel 1933, ma morì giovane a causa di una malattia. Fino alla folta rappresentanza di un paio di centinaia di Allievi albanesi che si sono formati alla Nunziatella tra il 1929 ed il 1935. Il più illustre del gruppo è stato senza meno Mehemet Shehu, del corso 1935-1938 che, contrario alla politica del suo paese, rientrato in patria si diede subito alla clandestinità. Agli inizi degli anni 50 lo troviamo già eminente esponente del partito comunista albanese, fino allora dominato da Henver Oxa, uno dei più feroci tiranni del '900. Shehu si batté subito contro lo strapotere di Oxa ed acquista sempre maggiori consensi, |
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Le cartoline della NUNZIATELLA |
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fino a diventare negli anni 70 Primo Ministro della Repubblica popolare d'Albania. Ma il 10 gennaio 1982, in seguito ad un ennesimo scontro di potere, Shehu viene ucciso dallo stesso 0xa. Le stesse tradizioni costituiscono una parte di grande rilievo nella storia della "consorella" Scuola Militare di Roma dove un'altra schiera di Allievi di nazionalità del bacino mediterraneo e croati, albanesi e persino afghani frequentarono Palazzo Salviati. Per tutti, il Principe Afghano Rahamat Ullah, corso 1938, fedele alla sua Associazione Ex Allievi e gelosissimo di quel "pezzo di vita" della gioventù: perfettamente integrato nella Roma di quegli anni, dai suoi compagni era apprezzato per il suo accento "più romanesco di Trilussa". Nella Sezione Albanesi, c'erano Xhavid Xhindi, "l'eroe senza medaglie" citato in altra pagina ("INTORNO AL TEMPO") e Begeja Yusuf, corso 1930, esule politico in Francia nel '39, che, da giovane Tenente fu con De Gaulle nella liberazione della Francia e poi istruttore presso la celebre Scuola Militare di Saint Cyr. Nel tempo dell'istituzione di un Esercito professionale, è sempre più esigente fornire le giovani leve di una solida impostazione culturale fin dai primi anni del liceo, per "costruire" "quadri dirigenti" che, nell'assunzione di impegni per i nuovi e difficili compiti, siano sempre più affidabili e non soltanto portatori di cultura professionale, ma anche e soprattutto del valore della responsabilità. Trattasi di un progetto che forse andrebbe esplorato con attenzione e con la possibilità di accesso a finanziamenti che la Comunità Europea, di cui |
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