Il brevissimo distacco danni, che ci separava, Le ha
permesso di avvicinarsi molto a noi, e forse, anche per questo, Le abbiamo procurato non
pochi grattacapi. Di certo il suo compito era molto difficile, non solo per la fania che
ci portavamo dietro da tre anni, ma anche per il forte legame che ci univa al Suo
predecessore. Con la sua abilità è riuscito perfettamente a farsi accettare ed
apprezzare, anche se spesso la nostra collaborazione non è stata delle più attive e
costruttrici. Se Le abbiamo dato qualche dispiacere ci scusi e si consoli pensando che un
giorno ad un nostro raduno potrà dire dessere stato lultimo Tenente degli
Ultimi Anzianissimi. Cari allievi,
sono daccordo con voi che sostituire un
Uomo, un Comandante come il mio predecessore sia stato non facile, ritengo tuttavia che ci
si sia senzaltro intesi sul piano umano ed apprezzati sul piano professionale. La
vostra vivacità, la vostra spiccata personalità mi ha fàtto trascorrere un anno non
monotono ma ricco di esperienze umane. Una cosa ho cercato di insegnarvi, sia che
diventiate professionisti militari sia civili: nel lavoro ènecessario essere dapprima
severi con se stessi. Noterete che non avrete mai delusioni ma apprezzamento e stima da
parte dei vostri collaboratori. A tutti voi grazie e il mio saluto
Ten. DE
MILATO
P.S. Mi raccomando
.....ARRABBIATI!!!
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Caro Capitano,è venuto il momento di salutarla; il nostro saluto
va al di là di quello solito di convenzione, vuole essere più che altro un
ringraziamento per averci fatto capire tante cose, per averci insegnato a sopportare, da
uomini, le avversità della vita e per averci dato quella fiducia essenziale, atta a
crearci unetica individuale. Ci scusi se tante volte non abbiamo capito i suoi
atteggiamenti, se non abbiamo assorbito il vero senso delle sue parole; tutto ciò era
dovuto alla nostra giovane età. Col tempo abbiamo imparato a conoscerLa; ad apprezzare
quel suo modo di fare, formale e gioviale nel contempo, a stimarla come uomo e come
ufficiale.La ricorderemo come amico e come soldato, come padre e come maestro. Vorremmo
dirLe tante cose, ma non riusciremmo a esprimerLe il
nostro rispetto e la nostra stima, perché sono cose troppo grandi per riassumersi in
poche righe.Addio, o meglio, arrivederci!
Il Suo V Scientifico « A » |
Miei
cari ragazzi,
vi
ringrazio di cuore per lopportunità che mi offrite di parlare ancora
una volta con voi e che non poca gioia e commozione mi procura. Per me questo non è un
congedo, ma rappresenta solo unulteriore occasione per ricordarvi quanto vi ho
sempre detto:Siate, in ogni momento della vostra vita, voi stessi! Siate sempre sinceri,
leali e onesti così come lo siete stati fino ad oggi, perché la Società sarà quel che
sarete voi! Non avete bisogno, ragazzi miei, di altre raccomandazioni, perché vi
riconosco già uomini maturi. Nella certezza che mi ricordiate sempre e, nel darvi
larrivederci al prossimo « 18 novembre », colgo loccasione per formulare
sinceri voti augurali per gli imminenti esami e per un avvenire traboccante di ogni bene.
Vostro
Cap. Aniello Tornincasa |
Venerdì 10 novembre 2006 a Palazzo Cusani, sede del circolo ufficiali
di presidio in Milano, alla presenza del comandante del Reclutamento e
forze di completamento interregionale nord, generale di divisione
Franco Cravarezza, il generale di brigata Roberto Baracchini Caputi,
dopo circa sei anni di comando cederà al
generale di brigata Camillo de Milato
la guida del comando Reclutamento e forze di completamento regionale
Lombardia.
Il generale Baracchini Caputi, è destinato ad assumere un altro
incarico allo stato maggiore della Difesa a Roma. Il generale di
brigata Camillo de Milato, 54 anni, torna a Milano dopo sette anni (ha
comandato nel 1998-99 il reggimento artiglieria a cavallo “Voloire”).
Proviene dal Comando di corpo d’armata Nato di reazione rapida di
Solbiate Olona, dove è stato capo delle operazioni e capo di stato
maggiore.
Ha prestato servizio a lungo in comandi Nato e internazionali. Nel
2000, in particolare, è stato responsabile Nato e Osce della sicurezza
nelle prime elezioni libere in Kossovo. E’ stato per tre anni addetto
militare all’ambasciata d’Italia in Turchia. Parla correntemente
l’inglese ed è laureato in Scienze delle relazioni internazionali e
diplomatiche e in Scienze strategiche. E’ sposato e ha due figli:
Andrea e Cristina.
Fonte: Comando RFC Lombardia
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