S. Lucia, nel vicino convento di Pizzofalcone del citato
Real Collegio Ferdinando degli Scolopi: qui, "anche" i principi educativi
della "Paggeria" furono ripresi e imposti ai Cadetti del nuovo Collegio
Militare della Nunziatella, fondato per l'appunto il 18 novembre 1787. Ai
nuovi Allievi veniva perciò assegnato, tra l'altro, il particolare
privilegio di presenziare nelle manifestazioni ufficiali e culturali, come
ad esempio i posti d'onore a loro riservati nel Teatro S. Carlo. Tanto si
ricorda perché si rifletta sul
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sistema educativo che i Re Borbonici imposero al loro
Regno, con grande determinazione e lungimiranza nel secolo dei "lumi":
del resto, la loro azione di Governo, portata avanti in altre iniziative
del progresso tecnologico e produttivo, fece assumere a Napoli un
significativo ruolo nella politica europea di quegli anni, facendola
diventare "il" faro di riferimento per tutto il Mediterraneo. Il
sistema educativo di cui trattiamo, non solo era di grande innovazione,
e di modernità. Basti pensare che, contrariamente ai principi educativi
del tempo, ancor prima della formazione, l'educazione dell'Allievo
doveva riguardare lo studio della loro indole e l'analisi dell"'orientamento".
Ardita innovazione per quel tempo, quando l'unico sistema educativo
riconosciuto era quello del castigo corporale: persino in Germania (dice
Heinrich Heine, scrittore, poeta e intellettuale tedesco dell'800) i
verbi irregolari della lingua latina si distinguevano dai regolari per
il maggior numero di staffilate che si infliggevano sulle spalle degli
studenti! |
Re Ferdinando IV di
Borbone |
Il "Militare"
In questo "programma trittico", o "del corpo, della
mente e del cuore", trova fondamento l'istruzione impartita nelle Scuole
Militari, che istruiscono i giovani ai primi rudimenti "dell'arte
militare", anch'essa espressione di una propria dignità. Soprattutto con
seria attenzione e senza i vincoli precostituiti che da sempre
configurano "la questione militare". Ma quello che si vuole
rappresentare è "il tipo militare" che non è separato dal mondo
"civile". Il primo impatto che si ha con il mondo militare è quello di
un sistema di rigide norme regolamentari, "la disciplina militare", che
sta molto stretto alla vita "borghese". E spesso si dimentica che tale
sistema di regole proviene da esigenze assolutamente civili dell'uomo
comune. Quali sono i principi elementari ma fondamentali: |
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Il "Gruppo
Bandiera"della Teuliè |
- pulizia e ordine personale e del luogo in cui si vive,
correttezza nei rapporti con chi vive in una comunità, educazione e rispetto
nei più elementari comportamenti col prossimo (dalle mani in tasca, al
taglio di capelli e della barba, al saluto, ecc.), cioè, l'educazione
essenziale e fondativa della singola persona;
- osservanza delle gerarchie, conoscenza dei propri diritti
ma contemporanea presa coscienza e assimilazione dei doveri, senso della
collettività.
Tutto questo
riguarda lo spazio fisico, limitato e circoscritto, che coinvolge dimensioni
"sensoriali", influenzano le emotività del "militare" e lo guidano
nell'ambiente in cui si muove. Non sono questi i principi che bisogna
rispettare nella cosiddetta "vita civile"? Poi si passa alla
formazione specifica, cioè l'addestramento: di tipo formale, singolo e
collettivo ("ordine chiuso", marce, prove di tecnica militare, ecc.), dove
si sviluppa la preparazione specifica dell'indirizzo militare: questo è il
campo che più si conosce all'esterno e che più alimenta i dibattiti che
esulano da questa analisi. I principi fondamentali esposti,
costituiscono l'approccio col mondo militare, una sorta di "impatto
ambientale", che conferisce all'Allievo la peculiarità del proprio stato.
Ai fini di questa presentazione, sono gli
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essenziali caratteri costitutivi della Scuola Militare
"tipo" per la formazione del giovane Allievo, che non si discostano
affatto dall'insieme di norme di buona educazione del cittadino
qualsiasi. All'interno di questo mondo così "regolato", l'Allievo prende
coscienza dei propri diritti, senza scinderlo dal rapporto biunivoco col
dovere. Matura così, nel sentirsi inte-grato in un complesso, il valore
dell'appartenenza e della coscienza di una collettività che cresce
"insieme", seguendo un percorso comune e condiviso. Le tradizioni e la
storia costi-tuiscono il necessario corredo formativo degli Allievi:
tutte le testimonianze che si sono succedute nelle decine di
genera-zioni che sono parte essenziale della stessa Storia Nazionale e
che si sono succedute fino ad oggi, da oltre due secoli. |
Kepì della divisa
storica della Nunziatella |
Le Scuole
Militari, delle quali è stata fatta un'ampia descrizione, sono
prevalentemente sorte e cresciute in periodi storici di grandi
trasformazioni ideali e da essi sono state direttamente coinvolte. In
particolare la Nunziatella e, a fasi alterne, la Teulié. Il
periodo Risorgimentale ha maggiormente coinvolto la Scuola di Napoli, a
partire dai primi sussulti che la Rivoluzione Napoletana del 1799 e di cui è
stata già fatto un breve resoconto. E se a Milano la Teuliè, non ancora
Scuola Militare, partecipa direttamente ai moti risorgimentali delle 5
giornate del 1848, i cadetti della Nunziatella erano già coinvolti nelle
vicende belliche che contrapponevano i Borbone e, per lo Stato Pontificio, i
Francesi , fino a segnare nella storia di quegli anni pagine significative e
importanti. Militarono anche con i Garibaldini per difendere gli
ideali mazziniani dell'Italia Unita: dall'avventura di Carlo Pisacane
all'attività di Mariano d'Ayala, ai fatti d'armi che videro protagonisti
Alessandro Begani, Francesco Macdonald, Vincenzo d'Escamard, Florestano e
Guglielmo Pepe, Pietro Colletta, Antonio e Girolamo Ulloa, Vincenzo Giordano
Orsini, Carlo e Luigi Mezzacapo, gli stessi che, "esuli", nel 1856 fondarono
a Torino l'attuale "Rivista Militare". E poi i fratelli Pietro, Giuseppe e
Ludovico Quandel, Guglielmo Acton, Matteo Negri: da Gaeta al Volturno, da
Marsala alla difesa della Repubblica Veneta. Fino ad assumere alto
prestigio, a partire dal 1861, di tre Ex Allievi della Nunziatella la nomina
di Capo di
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Stato Maggiore dell'Esercito: il primo fu Enrico
Cosenz, lo seguì Domenico Primerano, e quindi, la quarta nomina fu
assegnata di nuovo ad un Ex Allievo, Alberto Pollio. Anche drammatico fu
il momento degli Ufficiali Borbonici, e tra questi gli Ex Allievi della
Nunziatella, che dopo il 1860 dovettero prendere decisioni importanti e
gravi, quando gli eventi della storia li obbligarono a prendere
decisioni gravi: la loro vita militare nell'Italia Unita, rinnegando
perciò il giuramento ai |
Il Tenente Generale
Guglielmo Pepe |
Carlo Pisacane |
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