F.lli Esposito                     © 2001 - 2008  by Carlo Esposito ex allievo del 189' corso

 

 in pratica ancora Allievi (la Scuola di Milano fu chiusa nel '43 e fu riaperta nel 1996), parteciparono volontariamente alla guerra della Resistenza e pagarono con la vita la grande determinazione in episodi che li pone ai più alti livelli di audacia, di nobiltà e di grandissimo spirito di solidarietà con i propri compagni e che, giovanissimi, furono guida ed esempio nei reparti di cui facevano parte. Non si è inteso citare le motivazioni delle assegnazioni di queste decorazioni, per non ricadere, come spesso avviene, nella retorica che è lontanissima dallo spirito di queste parole.

        Allievi di Roma - Palazzo Salviati, in Cerimonia

1942 - Fronte del Don: a destra l' "eroe senza medaglie" il S. Ten. Xhavid Xhindi Ex Allievo di Palazzo Salviati (corso 1936-39)

Ma forse l'esempio che più colpisce,e che è "senza medaglie", è quello dell'Allievo della Scuola Militare di Roma, Xhavid Xhindi, corso 1936 - 39. Faceva parte di quei plotoni di Albanesi, Croati, Eritrei e Afghani che negli anni '30 venivano ammessi nelle Scuole Militari. La guerra lo trovò S. Tenente di Cavalleria in Russia, sul Don. Nel dicembre del 1942 fu colpito da una forma acuta d' appendicite e fu trasferito all'Ospedale Militare più vicino per essere operato d'urgenza.

                        Addestramento al tiro

Poteva restare nelle retrovie o addirittura tornare a casa in convalescenza. Ma sapeva che quei "compagni della Lungara" erano in prima linea e in situazione disperata.  Tornò tra i ranghi, nel suo reparto, fra i "suoi" di Palazzo Salviati, dove, come ricorda uno di loro, "trovò desolazione e morte". Non sono stati riportati tutti i nomi che costellano gli Albi d'Onore delle Scuole Militari in tempo di guerra e anche "in tempo di pace", se non quelli citati per i significati particolari che rappresentano.

Teuliè - il Ballo del Mak II 100

Se sono numerosi e tante volte sconoscìuti quelli del "tempo di pace", "i tempi di guerra" hanno cambiato nome.  Parole che parlano più o meno della pace: peace keeping, peace building, peace enforcing, come oggi sono denominate le attività militari, definite "missioni" su mandati internazionali, che militarmente, non rispondono a"ordini" ma a "regole d'ingaggio". Qualunque sia oggi I'interpretazione della parola "militare", "quelle prime Scuole" hanno sempre educato e rispettato l'esercizio del "dovere". Quando la frequentazione costante e intensa delle esperienze vissute negli anni delle speranze e della scoperta del mondo promuove la vera amicizia, il rispetto della propria storia e consolida il senso delle Istituzioni, insegnamenti che gli Allievi porteranno sempre con sé, anche inconsciamente Per quanto la maturità quasi sempre li separi nella vita che seguiranno, "quella prima scuola" non li abbandona: la conservano

                                                                                                                                                   Allievo della Douhet in roccia

 indelebilmente e continuano a"frequentarla", anche con il ricordo, come "il primo giorno".

Tutti.

Ultime note, queste, che devono essere di stimolo per soffermare I'attenzione su quell'onestà ideale ancora oggi visibile in giovani che attraversano insieme la stagione del loro tempo, la più esuberante e fantastica, integrati in una stessa "casa di valori", in quella comunità che non è dell'apparenza, o dell' "inter homines", ma è dell'appartenenza, o dell"in interiore nomine".

              Allievi Douhet in Biblioteca

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