F.lli Esposito                     © 2001 - 2008  by Carlo Esposito ex allievo del 189' corso

La Chiesa della NUNZIATELLA

Lì, in quei giorni, siamo cresciuti improvvisamennte nella storia di eventi tumultuosi, quando la fedeltà alle proprie coscienze, l'etica e il dovere ti accompagnano e ti seguiranno per sempre.
Come ancor oggi ti vestono sotto il due pezzi blu.
Lo stesso di sempre.

    Claudio Bottos - Nunziatella

          Allievo e Comandante

                3 ottobre 1960

Parlo con amici, parenti, conoscenti .........con ex allievi .........ricordo le proprie esperienze liceali ed emergono facilmente nella memoria, un pò "fusa" per l'età e un pò per cause "nunziatelle", gli aneddoti di quei giorni.
Il primo giorno di allievo non lo condivido con nessuno ....  non faccio collegamenti con esperienze di altri, e ricordo solo brevi spezzoni di un film che solo io ho visto.
E mi arrabbio, anche, perché sembra impossibile ricordare la nebbia o .quasi.... di un giorno così importante!!
Ne vedo solo due.
Nella prima mi vedo entrare in una camerata con parecchi "ragazzini" fra gli oggetti nel caos, una massa confusa che io, più cresciuto di molti, vedo quasi dall'alto.
Nella seconda sono davanti all'ingresso di un magazzino, con le braccia appoggiate ad una specie di bancone da bar, e con un signore con sguardo ironico che mi carica di oggetti di vestiario e pone sulla sommità un elmetto che mi copre gli occhi, mentre mi appende sulla spalla il mitico moschetto 91/38.
16 anni compiuti!
Cominciava l'attesa di una parentesi che con quei "ragazzini" volevo che si concludesse presto!

Ma non finiva lì!
3 ottobre 1960: il primo giorno di allievo, e il 4 ottobre, anche se a distanza di 37 anni, il mio giorno dopo, quello di Comandante!
Non ero emozionato, per questo, con il rinnovato spirito dell'antica esuberanza goliardica mi permetto di fare una strappo alle regole cerimoniali: sennò che Comandante ero?
Mi rendono gli onori e, al termine della cerimonia, invece di uscire dal cortile piccolo, vado dal Comandante del Battaglione Allievi e gli stringo lo mano, poi vedo i miei compagni dello scientifico B, seguo gli occhi di Gino, il mio compagno di banco.... lo strattono e lo costringo a scavalcare il cordone che circoscrive l'area della cerimonia e l'abbraccio!
Uscivo così dai rigidi schemi prefissati, mi muovevo sui binari dei valori più caldi quella della centralità che per me era rappresentata dagli allievi, e dagli Ex che avevano voluto essermi vicino, e mi tornava in mente in un flash quel mio primo Colonnello di quel lontano 1960: quell'Alpino maestoso e nobile, quella Medaglia d'Oro che era un tutt'uno col carisma di quel Franco Magnani, quel vero Comandante!
Tanti anni erano passati, e un po' sorpreso ho sentito di essere lì a casa mia, in luoghi mai lasciati, dove il tempo non era mai trascorso.
E dove tornavo.
Tornavo alla vita.

     Vittorugo Contino

          Nunziatella 1941

Era fra i primi giorni di settembre del 1941, a Pizzo Falcone, sopra Monte di Dio, alla Nunziatella,

il mio primo giorno del 154° corso, il "Maurizio Piscicelli".
Ero stato assegnato al 3' plotone della 1' Compagnia.
Appena dopo l'ingresso, tutti nudi alla visita medica, poi alla vestizione, tutti uniformati dalle fasce-gambaletto alle armi, a quel mitico moschetto 91/38 che proprio un altro allievo della Nunziatella aveva progettato.
Poco dopo inquadrati, sull'attenti, "presentaa-att'.... arm !", salutiamo il nostro colonnello Comandante.
Ci parla fermo e schietto: "..da questo momento siete Signori Allievi della Nunziatella di Napoli .........non dimenticate di essere sempre Signori, con la "S" maiuscola!"
Parole che restano nelle mie orecchie come bandiera della mia vita, dei miei gesti.
Esattamente 60 sono passati.
Qualcuno, come me, ha passato gli 80 anni. Qualcuno l'ha già passati. Qualcuno manca all'appello.

Rifletto sulla "retorica Nunziatella", su quei 15 anni o 16 che anticipavano le "fatidiche stellette" dei 17 anni, immuni dalla retorica della purezza degli anni di gioventù.
Spensierati e consapevoli di quel dovere.
Onorati di avere istruttori e insegnanti di passioni e di valore.
Come il mio comandante di compagnia, il Capitano Ottorino Rizzo che sento di dover ricordare, eroe silenzioso e umile, anche lui sepolto alle Fosse Ardeatine.
Immune dalla retorica, e fermo nelle immagini degli occhi dietro il mio obiettivo che fissava e

immortalava, i racconti dell'arte della vita, dei "monumenti" Rossellini, Fellini, Rosi, De Sica e tanti ancora, e li sorprendeva, ... loro.. . nel mondo lontano nella forma al rigore militare, ma sostanzialmente essi stessi più rigidi nel loro mestiere.
Mi ringraziava per la mia educazione ai valori nei tantissimi incontri esclusivi, con abbracci nervosi e intensi, l'ultimo Ezra Pound, il vero grande poeta dell'altro secolo.
Quelli che ho citato, nella intensità delle loro storie si meravigliavano della sacralità che portavo dentro di me, che era quella della NUNZIATELLA, delle parole dette nella lingua antica della mia terra di Sicilia, espresse con gli sguardi della mia storia, senza retorica ma con la fissità intensa della passione di chi crede.
Ancora oggi.
Dietro, forse, qualche lacrima, davanti e sempre il sorriso di quella giovinezza che non ho perduto.
Con tutti noi, del 154° "corso Piscicelli", come me.

   Lino D'Alessandro

         Teulie'
     1998 - corso Musso II


........mi ritrovai davanti al portone della Scuola Militare Teuliè, ingresso per un mondo nuovo, piccolo e viziato com'ero.
Inizialmente tutto appariva tranquillo, le persone mostravano la loro gentilezza e i loro sorrisi, e io iniziai a chiedermi dove stesse l'inganno.. .appena dietro l'angolo, l'addestramento stava per cominciare.
Gli allievi più anziani gridavano per iniziare noi "piccoli" alla vita che ci si prospettava davanti, ma io ignaro di tutto, mi chiesi se avessi letto bene il cartello all'ingresso: indicava Scuola Militare o manicomio ????

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