F.lli Esposito                 © 2001  by Carlo Esposito ex allievo del 189' corso

Quant’è bell’o ‘puorto’ ‘e Napule; nuje vivimm’ accussì : nu tuozz’ ‘e pane, nu cuopp’ ‘e mineste, nu vas’ ‘e figliole!   Carletto caro, quello che tu hai rappresentato tra noi è difficile riassumerlo in poche righe; e per vari motivi. Tra le tante cose che potremo citare la prima che ci viene in mente riguarda la tua provenienza, per altro non molto lontana; Capodichino. Sebbene unico nativo del luogo fra noi non si può dire certamente che si sia potuto approfittare di te nel campo delle donne. In compenso si è potuto notare in te il tipico personaggio napoletano: carattere semplice, generosità, riservatezza e ingenua sensibilità. A volte ciò è stato scambiato da noi come precisa volontà a non partecipare alle discussioni di classe; di questo ce ne scusiamo ma ben sappiamo che tu ci hai compresi. Abbiamo spesso cercato di profanare questo tuo « modus vivendi » fatto di comunicazioni via etere (break, break!) e di partite a pallone disputate la domenica mattina. Vorremmo concludere queste poche righe su di te ricordandoci della variazione di comportamento avuta da te nel corso di questi tre anni passati insieme. Da Kap’s infatti la tua figura timida e pallidissima si distingueva tra di noi subito dopo il suono della sveglia e i rimpianti delle belle giornate da borghese nei giardini di Capodichino o tra gli affetti familiari o meglio materni (ma chi m’ ‘a fatte fà). Tre anni dopo la tua figura di anziano « terribile » faceva tremare i Kap’s: mani in tasca bacino proteso leggermente in avanti, appoggio sulle punte dei piedi da cenerentola (taglia 44), due pizzi scafato e, per finire, atteggiamento fischiettante. Ti sei dimostrato sempre un buon amico per tutti e come tale ti ricorderemo sempre.  Il tuo V Scientifico « D »

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